Adesso il problema è che QUELLA fotografia fa discutere.
Quando il vero problema è come mai nemmeno QUELLA fotografia fa passare all’azione.
Quando il vero problema è come mai la piena consapevolezza dell’abominio in corso non produca un urto forte abbastanza da spezzare le catene dello sfruttamento e della miseria, annientando i veri autori di QUELLA fotografia.
Ma forse le cose non stanno così, dobbiamo crederlo.
Forse è vero quanto ha scritto Sandro Penna in una sua poesia: “Il mondo che vi pare di catene / tutto è intessuto di armonie profonde”.
Si intitolava Moralisti, la poesia di Penna. E forse parlava proprio di loro. Parlava di chi, dietro QUELLA fotografia, non vede le identiche catene dello sfruttamento e della miseria che ovunque uccidono nel silenzio e che negli occhi dei bambini e dei loro genitori non hanno alcuna paura di seminare sofferenza o umiliazione o morte.
Ma se è così la poesia di Penna parla anche di chi quelle catene prova a spezzarle tutti i giorni, ovunque si trovi, con tutto ciò che ha a sua disposizione.
Ecco. Sono quelle le armonie profonde.
Abbiatene paura, moralisti. Ne sarete svegliati.
Buonanotte piccolo.
Non dimentichiamo.
Non perdoniamo.