Se esistesse una “legge di mercato”, le case – solo a Roma, di sfitte, ce ne sono centinaia di migliaia, milioni in tutta Italia – le svenderebbero a cassettate intere, esattamente come si fa al mercato, quello vero, con la frutta rimasta invenduta per tutta la giornata. Ma non esiste una “legge di mercato” che obbedisce a un qualche rapporto tra la domanda e l’offerta. Esiste, al contrario, un monopolio violento che reclama un interesse sempre più alto tanto con la forza bruta del manganello quanto con la persuasione dell’ideologia.
La casa è al centro di tutto questo: chi continuerebbe a impegnarsi la vita con mutui-capestro dopo aver realizzato che quello che sta comprando sono solo un mucchio di mattoni male incementati? E ancora: chi ha il coraggio di andare a dire a chi sputa il sangue per pagare questi mutui che ciò che sta comprando non vale assolutamente niente, visto che di case come la sua ce ne sono completamente vuote a quintalate? Come si fa, d’altro canto, a dare l’illusione di poter contare su una rendita a chi si ritrova una manciata di case ereditate da nonni e genitori? Semplice e drammatico: occorre produrre una massa sufficientemente grande di esclusi capace con la sua stessa esistenza di far percepire come scarso, e quindi come di valore, un bene come la casa, che come si è visto è al contrario sovrabbondante e quindi incline a perdere continuamente di valore, non certo a guadagnarlo. Quando si parla di “emergenza abitativa”, quindi, si parla esattamente delle persone costrette a sostenere il costo della rendita fondiaria: sono loro che, finendo in mezzo alla strada, finiscono per pagare il conto che i palazzinari lasciano in sospeso. E la cosa tragica è che, con l’avanzare della crisi e con la rendita che surclassa il valore del lavoro fino a ridurre quest’ultimo a uno strumento di pura sussistenza, di persone senza casa – di esclusi a cui delegare l’obbligo di sopportare la brama di guadagno pretesa dalla rendita – ne serviranno sempre di più. Il blocco di potere contemporaneo, naturalmente, non ha nessun interesse a rispondere a una domanda del tipo: “Quante persone devono finire in mezzo alla strada affinché lo studente universitario fuori corso e che l’università non ha più la possibilità di cooptare possa sopravvivere affitando le stanze della casa della pora nonna su Airbnb?” – intanto le necessità del mostro chiamato rendita aumentano. E il mostro non guarda in faccia a nessuno. Il prossimo a finire in mezzo alla strada potresti essere tu.