A cura della redazione de “Il Tafferuglio” il video della presentazione de “La Scintilla” con Cristiano Armati (Lucca, 5 febbraio 2017).
Categoria: La Scintilla
Arrosto e grimaldello: La Scintilla a Lucca
LUCCA, 5 febbraio 2017: Dopo il pranzo di finanziamento organizzato dal Collettivo di Lotta per la Casa di Lucca, Cristiano Armati presenta “La Scintilla. Dalla Valle alla metropoli, una storia antagonista della lotta per la casa”.
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La Scintilla a Milano
VENERDI’ 20 MAGGIO dalle ore 21:00, presso la PANETTERIA OCCUPATA di via Conte Rosso 20 (Milano) PRESENTAZIONE DEL LIBRO di Cristiano Armati “LA SCINTILLA. Dalla valle alla metropoli, una storia antagonista della lotta per la casa“, con la partecipazione dell’autore, e proiezione del video “Io la casa me la sto lottando”, a cura del Movimento Casa Pioltello.
Presentando “La Scintilla”, di Cristiano Armati, vogliamo riportare e socializzare il contributo di un compagno romano attivo nel movimento di lotta per il diritto all’abitare sviluppatosi in questi anni nella capitale; il libro ha il pregio di mostrarci, sin dalle prime pagine, la necessità e la capacità di un movimento di affrontare in modo ampio e complessivo le necessità e i bisogni di una porzione crescente di proletari, italiani e immigrati. La crisi, le ristrutturazioni, la ridefinizione del welfare, le sempre peggiori condizioni di lavoro (quando c’è) determinano infatti un sempre maggiore impoverimento delle classi subalterne. Ma questo implica anche possibili terreni di mobilitazione, e la lotta per la casa ne è infatti un chiaro esempio.
Da un lato, la gestione della “questione abitativa” da parte del potere politico è in continua evoluzione, non solo per l’aumento di sfratti e sgomberi, ma anche per quanto riguarda l’edilizia pubblica, sempre più investita da processi di dismissione o privatizzazione, (legge regionale della giunta Maroni in approvazione a Giugno) e nello sviluppo delle metropoli, dove intere zone vengono riqualificate e gentrificate a seconda delle esigenze, o ancora per la nascita di nuove forme “intermedie” di offerta abitativa, quali lo housing sociale. Dall’altro lato, sempre maggiore, e anch’esso in evoluzione, il tentativo di organizzarsi per fare fronte al problema, con la creazione di comitati che concretamente cercano di costruire una rete tra abitanti dei quartieri popolari, occupanti, sfrattati e solidali. Cercheremo quindi di approfondire il nostro punto di vista su entrambi gli aspetti.
Il video del Movimento Casa Pioltello è anch’esso un breve collage che, attraverso testimonianze e momenti di azione, cerca di mettere a fuoco le dinamiche e le ragioni di una lotta che partendo dai quartieri dove si sviluppa cerca di raggiungere una dimensione più ampia. Vuole essere uno spunto, ne descrive la forza, le potenzialità e le contraddizioni.
Comitato di Lotta per la Casa Lambrate
Concorde Occupato, due anni sulle barricate: La Scintilla a Firenze
FIRENZE: L’Ex Hotel Concorde occupato festeggia due anni di liberazione e, per l’occasione, offre un’apericena meticcia, il concerto dell’Esercito Ribelle e un djset rigorosamente trash.
Ad aprire i festeggiamenti, alle 18e30, Cristiano Armati con la presentazione del suo “La Scintilla. Dalla Valle alla metropoli, una storia antagonista della lotta per la casa”.
La casa è di chi l’abita: la Scintilla al Quarticciolo (Roma)
ROMA, 12 dicembre 2015: l’Ex Questura di via Ostuni 9, al Quarticciolo, festeggia i suoi 17 anni di liberazione e di occupazione abitativa. Per l’occasione, alle 18, nei locali del Red Lab, aperto dagli occupanti per andare incontro all’esigenza di spazi sociali del quartiere, Cristiano Armati presenta “La Scintilla. Dalla Valle alla metropoli, una storia antagonista della lotta per la casa“. A seguire cena, brindisi e Los3Saltos in concerto.
La Scintilla a Cosenza
COSENZA: la lotta per la casa è di scena nel capoluogo calabrese. Con la partecipazione di Social Log Bologna e Prendocasa Pisa, il 10 dicembre alle 18, presso l’ex Istituto Canossiane Occupato, Cristiano Armati presenta “La scintilla. Una storia antagonista della lotta per la casa” (Fandango Editore).
Dibattito aperto e, a seguire, cena meticcia.
Casa: l’ossessione del governo per gli sgomberi violenti; “La Scintilla” su “Left”
Articolo di Cecchino Antonini per “Left”
Dietro la violenza della polizia contro gli occupanti di case c’è l’ossessione del Pd e del governo contro i movimenti per il diritto all’abitare. «E’ la fine della politica», dice Cristiano Armati, autore di “La Scintilla”
Bologna, 20 ottobre 2015. Fa il giro del web l’immagine di Amelia Frascaroli, assessora al Sociale della giunta Merola, quota Sel, incollata al vetro del suo ufficio, sconcertata e inerme, mentre di fronte vengono sgomberate con la forza le 280 famiglie che occupano la Ex Telecom. «Quell’immagine di impotenza saluta la fine già avvenuta della politica», dice Cristiano Armati mentre, qualche giorno dopo, alla periferia est di Roma prende a muoversi un corteo contro gli sfratti. Armati è l’autore di una “storia antagonista della lotta per la casa” (La Scintilla, Fandango libri, 2015, pagg.284, euro 18.50) scritta in presa diretta e in soggettiva. Lui stesso, infatti, precario dell’editoria quarantenne, vive da tre anni in una casa occupata nella Capitale. In quel quadrante di Roma, l’arrivo della metro C ha gonfiato gli affitti mentre la crisi ha sgonfiato i redditi. L’agenda dello sportello di zona per il diritto alla casa è zeppa di impegni: martedì picchetto antisfratto di Najib, mercoledì per Massimo e la sua famiglia, e così via per Eleonora e Antonella e poi ancora per Mimmo o Ahmed.
Fra le 30 e le 50mila famiglie, in tutta Italia, sono a rischio per la mancata proroga degli sfratti di fine locazione. Dall’inizio della crisi, sei anni fa, oltre 70 mila le sentenze di sfratto alla fine dello scorso anno, più di 30mila quelli eseguiti, il 90% dei quali per morosità, quasi sempre incolpevole. Il 70% di queste famiglie avrebbe i requisiti di reddito e sociali (anziani, minori, portatori di handicap) previste dalla legge per la proroga (lo stesso Viminale ammette l’incompletezza dei suoi dati). Ogni giorno sono 140 gli sfratti eseguiti con la forza pubblica. Una sentenza di sfratto colpisce, secondo le statistiche una ogni 353 famiglie. Ma, escludendo le famiglie proprietarie di case e gli assegnatari di allogggi pubblici, significa che ogni anno in Italia una sentenza di sfratto, quasi sempre per morosità incolpevole, tocca una famiglia su quattro. E non c’è un sindaco che si ricordi dell’articolo 42 della Costituzione: “La proprietà privata può essere espropriata per motivi di interesse generale”, anzi ogni blanda misura, dal buono casa al contributo affitto, fino ai residence (che i palazzinari romani vogliono prorogare all’infinito al punto da aver disertato la gara per il bando che avrebbe dovuto sostituirli) sembra più un sostegno alla proprietà privata che una risposta all’emergenza.
Non basta, nelle ore immediatamente successive allo sgombero della Ex Telecom, la polizia irrompeva a Pisa, pistole alla mano, per sgomberare un luogo occupato nell’Ateneo e, a Porta Pia, venivano caricati con forza i senza casa che manifestavano sotto al Ministero dei lavori pubblici in solidarietà con i bolognesi. La portata simbolica delle azioni di polizia appare ad Armati più devastante degli effetti materiali. «Ci hanno cacciati con gli stessi idranti che si adoperano per l’immondizia. Questo per loro siamo». Più che la mole degli sfratti, a ossessionare il governo, ci sono le occupazioni a scopo abitativo, 110 solo a Roma, decine di migliaia di nuclei familiari, più la città invisibile degli inquilini senza titolo o delle occupazioni in solitaria, a volte ambigue. Il dossier occupazioni è il chiodo fisso di ogni prefetto nei tavoli con i vari assessori. La gestione dell’emergenza casa, un po’ ovunque in Italia, sembra delegata direttamente alle questure. Pisciate collettive sui materassi e la demolizione dei bagni, quasi sempre, sono la “firma” finale delle operazioni di sgombero, cui seguono le vicissitudini giudiziarie per gli attivisti coinvolti. «Queste giornate – continua Armati – hanno rappresentato questo: la scomparsa degli spazi della mediazione. Non c’è più spazio nemmeno per quel ceto politico che sopravviveva fungendo da cerniera, da erogatore di porzioni di diritti».
Eppure, il presupposto delle proroghe degli sfratti consisteva nell’impegno del governo di sostenere con adeguati piani i comuni ma questi piani non si sono mai visti. E’ arrivato solo il Piano Casa (fratello del jobs act) del ministro Lupi poi costretto a mollare dallo scandalo “Grandi opere”. Ma quel piano gli sopravvive con quell’articolo 5, “Lotta all’occupazione abusiva di immobili”, che esclude gli occupanti dalla possibilità di allacciamento a pubblici servizi o dal diritto a ottenere la residenza e, con essa, a godere di diritti essenziali come l’accesso alle cure, all’assistenza domiciliare, l’iscrizione a scuola, la produzione della certificazione Isee, l’inserimento dei figli nello stato di famiglia. Negli articoli 3 e 4, invece, vengono messe in vendita le case popolari. «Quando fu discusso in Parlamento, molti esponenti del Pd dissero che quell’articolo doveva servire solo per stroncare la compravendita mafiosa di alloggi popolari occupati abusivamente – ricorda Guido Lanciano, segretario a Roma dell’unione Inquilini – nei fatti, però, si ripercuote su tutti accomunando la malavita e i movimenti. In generale, il Piano Casa è solo una mole di norme inapplicabili per gestire pochi soldi». E nelle stesse ore degli sgomberi violenti di Bologna, Roma e Pisa, la legge di stabilità toglie l’obbligo di tracciabilità ai soldi versati per gli affitti. Il governo che sgombera è anche quello che incoraggia l’evasione fiscale, il ricatto degli affitti al nero.
«Quel piano – riprende Armati – preceduto da una campagna di stampa martellante contro chi occupa, è la risposta politica agli Tsunami per il diritto alla casa (ondate di occupazioni che si sono succedute, soprattutto a Roma, tra il 2012 e il 2014, ndr) e all’accampata del 19 ottobre di due anni fa proprio a Porta Pia». Fu solo allora, grazie al ruolo trainante dei movimenti per il diritto all’abitare, che l’Italia sembrò smettere i panni di grande assente dall’indignazione che in tutta l’area Piigs mobilitava i settori colpiti dalla crisi. Settantamila persone sfilarono da San Giovanni fino alla sede del ministero delle Infrastrutture e, dopo tre giorni in tenda, una delegazione fu ricevuta da Lupi per discutere la “Carta di Porta Pia” predisposta dai movimenti. Nel Piano Casa, però, nessuna traccia di blocco degli sfratti, di piani di edilizia residenziale pubblica, di utilizzo sociale del patrimonio pubblico, di rigenerazione urbana, di blocco delle grandi opere, come reclamavano i movimenti. Solo quell’articolo 5, dalla dubbia costituzionalità, che sembra coronare il sogno di chi, inutilmente finora, aveva tentato – a Roma, Padova, Napoli, Torino, Milano, negli anni – di incastrare i movimenti con i teoremi giudiziari dell’associazione a delinquere “finalizzata all’estorsione di case o posti di lavoro”.
La Scintilla a Catania
CATANIA – giovedì 29 ottobre – ore 19
Al CSO LIOTRU di Via Montevergine 8, Cristiano Armati presenta “La Scintilla. Una storia antagonista della lotta per la casa“. Con l’autore interviene Simone Di Stefano del Comitato “Casa X Tutti – Catania“.
Che nelle metropoli italiane il prezzo di un affitto sia spesso superiore allo stipendio medio di un lavoratore, dice tanto sulla lotta per la casa e sulla realtà delle occupazioni abitative. Ma sul come, partendo da un bisogno, la pratica dell’azione diretta e dell’autorganizzazione abbia costruito una realtà di uomini e donne radicalmente avversi al sistema economico attuale, le statistiche tacciono, l’informazione mainstream diffama e la repressione colpisce inesorabile, distribuendo nel silenzio severe misure restrittive e anni di galera. Eppure anno dopo anno, azione dopo azione e, soprattutto, occupazione dopo occupazione, la lotta per la casa ha vinto la battaglia contro la rassegnazione e ha restituito un tetto a migliaia di persone espulse dal sistema.
Un libro scritto sulle barricate del ventunesimo secolo insieme ai militanti dei movimenti per il diritto all’abitare, in grado di spaziare dagli anni Settanta ai giorni nostri, dalla battaglia di San Basilio fino agli “Tsunami Tour” romani e alle nuove resistenze contro lo scempio delle grandi opere (la Tav) e dei grandi eventi (Expo): una narrazione partecipata e sorprendente; come una scintilla che, nella notte del capitalismo globale, continua a tenere viva la fiamma della rivoluzione.
Metropoliz: La Scintilla al MAAM di Roma
ROMA, sabato 24 ottobre: alle ore 17.30 al Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz – MAAM (Via Prenestina 913) presentazione congiunta di: “Space Metropoliz. L’era delle migrazioni esoplanetarie“, a cura di Fabrizio Boni e Giorgio de Finis (Boerdeaux Edizioni, 2015) e “La Scintilla. Dalla Valle alla metropoli, una storia antagonista della lotta per la casa” di Cristiano Armati (Edizioni Fandango).
La Scintilla a Bergamo
BERGAMO – 7 Ottobre 2015, ore 21
Cristiano Armati presenta “La Scintilla”
@ BARRIO CAMPAGNOLA (Via Ferruccio dell’Orto 20)
“La Scintilla. Dalla Valle alla Metropoli, una storia antagonista della lotta per la casa”, ma potremmo anche scrivere dal Centro alla Periferia, o dalle Fabbriche ai cancelli della Logistica, perché quello che ci offre Cristiano Armati è un affresco di come le lotte, in Italia, siano intrecciate perché intrecciate sono le persone che le conducono e le vivono. Ripercorrendo le tappe fondamentali del percorso di lotta dei movimenti per la casa proveremo insieme a rileggerne le criticità, senza però dimenticare di gettare luce sulle vittorie, fatte di resistenza, di riappropriazione e di ricomposizione di classe. Perché se pur la lotta costa fatica e compromissione è però costellata e fatta di condivisione, di emozioni e del senso di poter, insieme, cambiare davvero le cose, trasformandosi da una semplice scintilla ad un fuoco che divampa.